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Cenni Storici



Storia e Vetro ad Altare

L'attività del vetro ad Altare si svolse ininterrottamente dal XII al XX secolo. In questi otto secoli di storia un cambiamento strutturale si verificò soltanto nel 1856 (quando le fornaci si riunirono in un'unica azienda a carattere cooperativistico (SAV Società Artistico Vetraria) L'azienda si sviluppò rapidamente e acquistò prestigio. Continuò dal Medioevo la produzione di vetri d'uso "d'ogni sorta e maniera", di vetri per la farmacia e gli ospedali, di articoli di valore artistico, cui si aggiunsero, nel Novecento, vetri per la chimica resistenti agli sbalzi termici.

Dalle probabili origini benedettine ai primi nomi propri di vetrai, indicati negli atti notarili del secolo XIII, si passò nel secolo successivo, a un consolidamento di questa attività che si espresse negli atti notarili di uomini provenienti da Genova, da Venezia, da Savona, da Pisa, da alcuni paesi della Val Bormida. Lo Statuto dell'Arte impose al forestiero il versamento, per la sua ammissione alla Corporazione, di lire trecento in moneta di Savona rimanendo per quattro anni "tizzatore" e per altri quattro apprendista, prima di ottenere la qualifica di maestro. Con la fine del secolo XV, Altare raggiunse il numero di duecento maestri vetrai associati tra loro.

Nel porto di Savona, membri delle famiglie assistettero allo sbarco delle materie prime, in particolare del fondente e contemporaneamente alla spedizione dei manufatti in tutte le città della penisola, in Tunisia, in Spagna, in Provenza. Alcuni di loro pilotarono personalmente le imbarcazioni, proprie o prese a nolo, saettie, piccole galee.

Contemporaneamente costruirono fornaci nella penisola italica, sino a raggiungere, nel XVII secolo, il numero di 52 vetrerie. Già agli inizi del XV secolo si spinsero alla ricerca di zone ricche di legname e di sabbie pure come la Francia, la quale concesse ai vetrai alcuni privilegi fiscali. Dalla Provenza, alla Savoia, al Delfinato, al Poitou, alla Borgogna, alla Piccardia, a Lione, a Névèrs, alla Bretagna, il dinamismo dei vetrai non conosce sosta.


A Orléans, Bernardo Perotto, nato ad Altare il 26 giugno 1619, ottiene dal fratello del Re Sole, Filippo d'Orléans, il privilegio di costruire una vetreria, sulla quale il re Luigi XIV pose le insegne reali. Il 25 settembre 1688, il Perotto, dopo numerosi esperimenti da lui portati a compimento con ingentissime spese (Histoire de l’Académie Royale des Sciences, Paris, 1733, T.II, p. 20) ottiene dal re Luigi XIV Regie Patenti per colare il cristallo su tavole, dandogli il colore desiderato. Il nuovo sistema di colaggio - che si sostituisce alla soffiatura della lastra e permette la fabbricazione di specchi di grandezza superiore al metro quadrato - rimarrà l'unico procedimento industriale sino al 1920, quando innovativi processi di fusione permetteranno di rendere continua la colata.